Una salute senza colori politici, guidata dalle evidenze scientifiche
In un periodo in cui la salute delle persone è al centro di dibattiti politici e decisioni cruciali, è nostro dovere ricordare che le decisioni in campo sanitario devono essere guidate dai consigli di tecnici e professionisti, che costantemente si dedicano alla protezione della salute pubblica. Queste indicazioni, basate sulle evidenze scientifiche in ambito nazionale ed internazionale e sull’esperienza personale, devono prevalere sulle logiche e sulle strumentalizzazioni politiche.
Stiamo inoltre attraversando un momento epocale, con l'introduzione di tecnologie che promettono di trasformare radicalmente l'assistenza sanitaria e i suoi modelli organizzativi, offrendo opportunità senza precedenti per migliorare l'accesso ai servizi e rivoluzionare il modo in cui concepiamo la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie.
E’ pertanto necessario che le forze politiche e le forze scientifiche dal paese collaborino strettamente per perseguire l’obiettivo comune del raggiungimento del massimo livello di salute possibile per la popolazione, ognuno impegnato al massimo delle proprie specifiche competenze.
Mi sento quindi di convidere, in primis con i Soci tutti e poi con altre Società Scientifiche, quello che ritengo possa essere un MANIFESTO per sostenere i rispettivi ruoli in ambito di salute pubblica.
- La salute pubblica è un imperativo che trascende le barriere politiche e richiede un impegno collettivo, basato sulla scienza, sulla preparazione e sull'azione tempestiva.
- Il ruolo della politica in tema di salute deve essere principalmente rivolto a creare le condizioni ottimali affinché i tecnici vengano considerati come risorsa da coinvolgere, valorizzare e da cui attingere per garantire la tutela della salute pubblica.
- È cruciale vigilare affinché l’adozione di ogni misura sanitaria sia affiancata dalla disponibilità di risorse economiche e competenze professionali specifiche, tramite l’investimento e il potenziamento dei servizi ad essa collegati.
- L’impegno delle Società Scientifiche è quello di offrire conoscenze e competenze professionali, svincolate da conflitti di interesse, al fine di sostenere attivamente la realizzazione e l'implementazione di tutte le misure necessarie a garantire la tutela della salute dei nostri cittadini sia a livello nazionale che tramite l’applicazione a livello regionale.
- È fondamentale che la politica riconosca il potenziale delle innovazioni e investa in questo settore, affidando ai tecnici il ruolo di guidare il cambiamento e promuovere una cultura del progresso scientifico e tecnologico.
- È necessario educare la popolazione sulle questioni di salute pubblica in modo chiaro, accurato e non sensazionalistico. Le società scientifiche devono collaborare con i media e gli enti governativi per garantire una comunicazione efficace e basata sulle evidenze.
- È essenziale monitorare costantemente l'efficacia delle politiche di salute pubblica e adattarle in base alle nuove evidenze scientifiche e alle esigenze della popolazione. Questo richiede un impegno costante nella raccolta e nell'analisi dei dati epidemiologici e sanitari e un intervento tempestivo della politica.
- La salute pubblica deve essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti ambientali, sociali ed epidemiologici. Le politiche e le strategie devono essere flessibili e in grado di rispondere in modo efficace alle emergenze sanitarie e alle nuove sfide.
- Le politiche di salute pubblica devono rispettare l'autonomia e l'autodeterminazione individuale, garantendo nel contempo la protezione della salute collettiva. Le restrizioni o gli interventi coercitivi a tutela della salute collettiva (art. 32 della Costituzione) devono essere sempre giustificati dalle evidenze scientifiche e bilanciati con il rispetto dei diritti umani e delle attività produttive.
Roberta Siliquini
Presidente SItI
Sorveglianza sulle conoscenze in Italia del DLgs n.18 del 2023
La qualità dell'acqua destinata al consumo umano è stata disciplinata, per oltre 20 anni, dal Decreto Legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, recepimento della Direttiva 98/83/CE.
Il 16 dicembre 2020, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno emanato la Direttiva (UE) 2020/2184, i cui criteri e requisiti sono stati trasposti in Italia nel Decreto Legislativo 23 febbraio 2023, n. 18 che è entrato in vigore il 21 marzo 2023.
Questo nuovo Decreto valuta la qualità delle acque a tutela della salute umana con un approccio basato sull’analisi del rischio sito-specifica estesa all’intera filiera idropotabile, così come prevedono i Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA). Questo tipo di approccio, del tutto innovativo, costituisce il cuore della nuova direttiva e assume una importanza primaria se si considera che, molteplici fattori di rischio dovuti a complessità e, in molti casi, vetustà delle reti si associano all’esposizione di soggetti particolarmente vulnerabili, come nel caso di reti idriche ospedaliere o di strutture assistenziali.
Per verificare la consapevolezza di questo nuovo approccio, SItI e SIMPIOS desiderano valutare il livello di conoscenza e di attenzione in Italia da parte delle strutture ospedaliere alla problematica della qualità dell’acqua destinata al consumo umano, nel rispetto del D.Lgs. 18/23 e delle disposizioni relative alla stesura di un Piano di Sicurezza dell’Acqua. Grazie alla conoscenza della realtà territoriale sarà possibile acquisire le misure di prevenzione e controllo intraprese nei confronti dei rischi microbiologici e chimici delle acque impiegate in ospedale e intervenire adeguatamente, anche attraverso l’organizzazione di Corsi di formazione mirati.
Lo studio che si intende svolgere si basa sulla distribuzione di un questionario a risposta multipla che sarà compilato tramite piattaforma google form (https://forms.gle/SdyQXSFd1xpejHLi7)
I dati raccolti saranno analizzati e i risultati divulgati in forma anonima.
Il Gruppo ‘Comunicazione per la Sanità Pubblica’ lancia la guida sui social media
In occasione della FAD del 23 novembre a cui hanno partecipato oltre 150 soci, è stato lanciato il nuovo documento "Comunicare sui social media: una guida per operatori di sanità pubblica", in via di ultimazione. Tutti i soci sono invitati a leggere il documento al seguente link e a condividere le proprie idee e riflessioni per arricchirlo ulteriormente e rendere questa guida uno strumento partecipato e ancora più efficace e inclusivo. Il documento è il risultato delle attività del gruppo di lavoro “Comunicazione per la Sanità Pubblica” avviato nel biennio 2021-22 e concluso nel biennio 23-24.